Angelo
In molte tradizioni religiose, un
angelo è un essere spirituale che assiste e serve Dio (o gli dèi) o è al
servizio dell'uomo lungo il percorso del suo progresso spirituale e della sua
esistenza terrena.
Origine del termine e suo significato
A-ke-ro (dialetto miceneo, "messaggero") riportato in Lineare B, la prima scrittura
greca risalente al XIV/XII secolo a.C., che precedette il termine ἄγγελος (ánghelos) dal
medesimo significato.Il termine "angelo" ha origine dal latino angelus, a sua volta derivato
dal greco ἄγγελος (traslitterazione: ággelos; pronuncia: ánghelos), attestato nel dialettomiceneo nel XIV/XII secolo a.C. come akero, con il significato di inviato, messaggero;
e, come messaggero degli Dei, il termine"angelo" appare per la prima volta nelle
credenze religiose della Civiltà classica. Nella cultura religiosa classica
L'ánghelos Hermes alato, in un'opera classica conservata presso il Museo Puškindelle belle arti di Mosca. Iride alata (o Nike), opera risalente al V secolo a.C.
rinvenuta ad Agrigento.
Il termine greco antico ánghelos (messaggero) è riferito al dio Hermes
considerato il messaggero degli Dei. Identica funzione viene attribuita ad Iride
sia nell'Iliade che negli Inni omerici, così in Platone, nel Cratilo
(407e-408b) queste due divinità vengono indicate come ángheloi degli
Dei. Allo stesso modo viene indicata Artemide-Ecate (Sofrone- Scoli
a Teocrito, II,12) alludendo ai suoi rapporti con il mondo dei morti (Inferi).
Anche Hermes è "messaggero di Persefone"
(Inscriptiones Graecae XIV, 769) e quindi in rapporto con i mondo dei morti.
In collegamento a ciò, Sam Eitrem[4] evidenzia che a Tera sono state
rinvenute delle interessanti iscrizioni sepolcrali cristiane nelle quali viene
menzionato l'ánghelos del defunto (Inscriptiones Graecae III, 933 e segg.).Nella riflessione teologico-filosofica antica un tema
corrispondente alla comune nozione degli angeli è già presente.In Talete, come in Eraclito, il mondo è pieno di dèi vale a dire di angeli.
Per i pitagorici i sogni erano inviati agli uomini dai geni. Anche Democrito
parlò di geni abitanti nello spazio. Platone, in particolare nel Convivio,
menzionò dei dáimōn che, ministri di Dio, sono vicini agli uomini per ben ispirarli.Con Filone di Alessandria (20 a.C. ca-50 d.C.), filosofo e teologo dicultura ebraica
ed ellenistica, l'ánghelos greco si incrocia con il mal'akh della Bibbia (così già
reso nella Septuaginta) e diviene, nella sua spiegazione esegetico-allegorica
della stessa Bibbia, il nesso fra il mondo sensibile e quello del Dio
trascendente unitamente alle idee, alla sapienza e al pneuma.
Questo nesso si rende necessario nella teologia di Filone in quanto il Dio
trascendente non potrebbe avere un rapporto diretto con il mondo sensibile per
via del male in esso contenuto. A partire dal II-IV secolo, la teologia neoplatonica
utilizzerà la figura dell'ánghelos, inserita nella processione dall'Uno unitamente aiDèmoni e agli Eroi, seguendo l'ordine gerarchico di: Dei, Arcangeli, Angeli, Demoni ed Eroi.
Porfirio sosteneva che sono gli angeli a portare a Dio le nostre invocazioni difendendoci
dai dèmoni malvagi. Giamblico elaborò una gerarchia del mondo celeste
sostenendo che gli angeli innalzano l'uomo dal mondo materiale mentre i demoni
li spingono a immergervisi, gli arcangeli accompagnano le loro anime nel cielo
e gli eroi si occupano del mondo. E la loro visione è ben differente:
« E le apparizioni degli dèi sono belle a vedersi, perché brillano, quelle degli
arcangeli solenni e calme, più miti quelle degli angeli, quelle dei demoni
terribili. Quelle degli eroi [...] sono senz'altro più miti di quelle dei
demoni, quelle degli arconti ti fanno sbigottire, se essi esercitano il loro
potere sul mondo, mentre sono dannose e dolorose a vedersi, se essi sono
nella materia; quelle delle anime, infine, assomigliano per qualcosa a quelle
degli eroi, ma sono più deboli. »
(Giamblico. De mysteriis Aegyptiorum, Chaldeorum et Assyriorum II,3. Trad. it
di Claudio Moreschi in Giamblico I misteri degli egiziani. Milano, Rizzoli, 2003, pag. 151)
Per Proclo gli angeli hanno il compito di aiutare l'uomo a tornare
a Dio, sono esseri buoni che comunicano la volontà degli dei:
« Solo ciò che è conforme al bene può fare parte della schiera degli angeli mentre
il male non può entrare in tale ordine; gli angeli infatti sono coloro che
comunicano e rendono chiara la volontà degli dei, occupano il posto più alto
fra i generi sommi e sono caratterizzati dall'essere buoni »
(Proclo Tria opuscola. Milano, Bompiani, 2004, pagg.510-1)
Il culto degli angeli fiorì in Egitto e Asia Minore tra il
II e III secolo d.C. In questo quadro tale figura veniva evocata dal rito teurgico e
considerata come accompagnatore dell'uomo dall'ingresso all'esistenza terrena,
quando la sua anima scendeva lungo le varie influenze delle sfere celesti che
ne determinavano le caratteristiche personologiche, durante la vita in quanto
ne erano guida e protezione, e nel dopo-morte, quando gli angeli divenivano
responsabili della sua purificazione, dovendo recidere i vincoli dell'anima del
defunto con il mondo della materia. Il dio della saggezza Enki (akkadico Ea)
tradizionalmente raffigurato con la barba lunga e flutti di acqua e di pesci
che sgorgano dalle sue spalle mentre risale una montagna. Alla sua sinistra la
dea alata Inanna (sumero, babilonese Ishtar in forma antropomorfa e con le ali(parte di una impronta di sigillo cilindrico risalente al XXIII secolo a.C. conservato
presso il British Museum di Londra). Andrea Piras evidenzia la
stretta connessione tra gli angeli e le anime dei defunti nelle credenze
relative all'immortalità delle religioni del mondo classico in quanto, secondo
tali credenze, le anime migliori venivano trasformate in angeli. Così se una
persona veniva formata attraverso la perfezione spirituale poteva acquisire uno
status simile a quello degli angeli e questo spiegherebbe l'aggiunta del
termine "angelo" al nome del defunto nelle iscrizioni funerarie.
*le*regole*
*dell*impero*
*1-nel regno deve esserci il massimo rispetto e l educazione per tutti coloro che visitrovano all interno*
*2-non devono assolutamente esserci linguaggi scurrili tra i membri dell regno*
*3-ogni cosa riguardante la vita reale va tenuta personalmente e non messa in discussione all interno del regno*
*4-non ce obblico di skin o di abbigliamento ogni membro puo indossare cio che vuole (no volgare)*
*5-i membri sono tenuti a tenere un comportamento educato se in visita in altri regni o room qualsiasi*
*6-in caso di offese o discussioni esterni i membri devono riportare ogni fatto ai sovrani prima di agire*
*7-tutte le decisioni che riguardono il regno verranno decise dai sovrani e accettate senza interferire*
*8-se un membro vuole far evidenziare un problema del regno puo chiedere ai sovrani un colloquio pyt*
*9-quando nel regno ci sono visite e ce in atto un discorso vietato intervenire se non si viene citati*
*10-ogni visitatore del regno che non parla o parcheggia senza avviso verra bannato dopo 5 ninuti*
*11-ogni appartenente menbro o nobile e tenuto ad essere sempre visibile e rintracciabile dai sovrani*
*12-tutti i membri e i nobili sono tenuti a passare x il regno e informare i sovrani se restano logati ma impegnati li x motivi privati*
*13-nelle room imperiali ce l oblico di stare sotto dei kb max 1300*